Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Intervento dell’Ambasciatore d’Italia Gianluigi Benedetti all’equipaggio e agli allievi della Nave Amerigo Vespucci (Tokyo, 30 agosto 2024)

Ammiraglio Natale, grazie per aver sottolineato con la sua presenza l’importanza della tappa in Giappone del Vespucci.

 

Comandante Lai, membri dell’equipaggio, Allievi ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno, il vostro arrivo a Tokyo era atteso con curiosità e con l’orgoglio di aver incluso questo lontano Paese come tappa del vostro straordinario giro del mondo.

 

Durante la vostra permanenza in questa città, avete potuto apprezzare in prima persona la calorosa accoglienza del popolo giapponese, che, con la sua gentilezza è salito a bordo per rendere omaggio a questa splendida Nave e vedere con i propri occhi quello che nell’immaginario collettivo è più un mito che una realtà.

 

Avete avuto l’onore e il privilegio di visite di personalità politiche importanti e di rappresentanti al più alto livello istituzionale del Giappone che con la loro presenza hanno sottolineato l’amicizia tra i nostri Paesi e i nostri popoli. Lo stesso sentimento con il quale voi siete arrivati qui, da Ambasciatori itineranti dell’Italia, dei suoi valori, delle sue tradizioni e delle sue eccellenze.

 

Ora, giunti al termine di questa sosta, è tempo per voi di ripartire in questo lungo viaggio che vi vedrà navigare per nuovi mari e arricchirvi giorno dopo giorno di nuove esperienze. Questo viaggio, lungo e impegnativo, è una sfida per tutti voi.

 

Come diplomatico all’estero so bene che non è facile staccarsi dalle proprie radici, affrontare l’ignoto e confrontarsi con le difficoltà che terre lontane o acque non solcate possono presentare.

 

Ma so anche che è proprio in questi momenti cruciali che si forgiano le qualità più preziose per i marinai e per i servitori dello Stato: la determinazione, il senso del dovere, l’equilibrio, la perseveranza, l’adattabilità,  lo spirito di fratellanza che è anche la capacità di rinunciare a qualcosa nell’interesse di tutti. In fondo, alcuni di questi aspetti si ritrovano anche nel mito di Okeanos che avete scelto come nome per il vostro corso.

 

Per voi allievi ufficiali, questa esperienza è molto più di una semplice fase del vostro addestramento. È una prova di carattere, un percorso che solo pochissime donne e uomini possono dire di aver compiuto.

 

Chi arriva alla fine di un viaggio come questo non ha solo imparato a navigare, ma ha trasformato la parte più profonda di sé. Per tutta la vita, porterete con voi il ricordo di queste notti sotto le stelle, delle tempeste affrontate, delle coste lontane avvistate all’alba. Questi ricordi non saranno soltanto un bel capitolo della vostra storia personale, ma, come vi ha detto il Ministro Crosetto, un’ancora alla quale aggrapparvi nei momenti più difficili della vita.

 

Quando in futuro sarete chiamati a comandare una nave, quando il peso della responsabilità sarà sulle vostre spalle, questa esperienza sarà la vostra guida. Avrete imparato cosa significa davvero essere un Comandante.

 

Non è solo una questione di ordini e manovre, ma di leadership: è saper ispirare fiducia e rispetto, è saper costruire una squadra coesa, è avere il senso di responsabilità che serve ad assumere decisioni difficili.

 

Voi qui rappresentate la nuova generazione di ufficiali della Marina Militare Italiana. Siete coloro che porteranno avanti una tradizione di eccellenza, di coraggio e di servizio alla Patria. Questo viaggio sulla Nave Amerigo Vespucci serve a prepararvi a questo compito, seguendo l’esempio encomiabile del vostro Comandante.

 

A voi tutti va il mio più sincero ringraziamento per aver portato alta la bandiera italiana in Giappone. Vi auguro un felice proseguimento del viaggio e che il vento continui a soffiare dolce nelle vostre vele.

 

Grazie