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Intervento dell’Ambasciatore d’Italia Gianluigi Benedetti in occasione del ricevimento CRUI (Tokyo, 13 settembre 2024)

Magnifici Rettori, esimi Professori, gentili ospiti, buonasera a tutti e benvenuti nella splendida Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Tokyo, circondata da uno storico giardino la cui affascinante storia risale ai primi decenni del 1600.

 

Realizzato dalla famiglia feudale Matsudaira, rappresenta un bellissimo esempio di giardino delle residenze dei samurai del periodo Edo. Ancora oggi è considerato un luogo di importanza storica e culturale per essere stato nel 1703 uno dei luoghi del sacrificio dei Samurai di Ako raccontato nell’opera teatrale Chushingura.

 

A seguito del grande terremoto di Tokyo del 1923, quando le Ambasciate si spostarono a Mita per lasciare posto alla ricostruzione della città, questo luogo così importante e significativo è stato offerto come nuova sede per l’Ambasciata d’Italia, suggellando l’amicizia tra i nostri Paesi sviluppata a partire dal primo Trattato del 1866.

 

Questo rapporto stretto e amichevole che lega i nostri Paesi da oltre 150 anni è oggi ancora più forte grazie alla decisione, assunta dai Primi Ministri Giorgia Meloni e Fumio Kishida nel gennaio 2023, di elevare le relazioni bilaterali a partenariato strategico. Questa decisione ha aperto una “nuova era” – Shin Jidai – i cui obiettivi di lungo termine sono stati chiaramente definiti in un Piano d’Azione approvato pochi mesi fa sempre dai due Primi Ministri.

 

Tra gli obiettivi principali del nuovo partenariato, spicca il rafforzamento delle relazioni nel settore accademico e della ricerca scientifica e tecnologica, insieme a quello della crescita dei partenariati industriali. Due pilastri che dobbiamo rafforzare in una prospettiva di lungo termine.

 

Alla luce di queste priorità politiche, sono molto felice e onorato di ospitare questa sera la delegazione della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, guidata dal suo Presidente, la Professoressa Giovanna Iannantuoni e composta dai Rettori di alcuni dei più importanti Atenei italiani.

 

La cooperazione accademica e scientifica tra Italia e Giappone ha una storia importante, che risale addirittura ai primi anni del periodo Meiji, quando intorno al 1875 artisti, incisori e architetti italiani – ricordo tra tutti i professori Chiossone, Fontanesi, Ragusa e Cappelletti – furono invitati in Giappone come per insegnare le tecniche e trasfrire i saperi italiani nelle nuove istituzioni di formazione del Giappone post feudale.

 

In periodi più recenti, altri Professori hanno sospinto la collaborazione accademica e scientifica bilaterale. Voglio ricordare in particolare Fosco Maraini che ha insegnato per anni in Giappone lasciandoci importanti studi di antropologia; Franco Mazzei che è stato per anni un punto di riferimento accademico e mentore per tantissimi studenti italiani e giapponesi; Paolo Dario, eccellenza italiana nel campo della Robotica biomedica e oggi Direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa; Enrico Traversa, che ha condotto in Giappone studi nel campo della scienza dei materiali per più di venti anni e qui ha aperto un laboratorio congiunto; e, last but not least, Giuseppe Pezzotti, che è qui con noi in questa occasione così importante, che ha fornito un contributo straordinario alle attività di ricerca tra Italia e Giappone e non ha mai smesso di sostenere e alimentare con sue iniziative la cooperazione scientifica tra i nostri due paesi.

 

In questa scia, la presenza di ricercatori italiani in Giappone è progressivamente cresciuta raggiungendo oggi un gruppo di quasi cento persone, riunite in un’associazione la cui Presidente Sara Cosentino è anche lei qui con noi questa sera. Sono soprattutto loro che oggi costituiscono il nucleo stabile della rete che lega le comunità accademiche e scientifiche dei nostri Paesi in molteplici settori, sia umanistici sia, soprattutto, scientifici e tecnologici.

 

Da ultimo, a seguito del rilancio delle relazioni bilaterali di cui parlavo all’inizio abbiamo festeggiato tre importanti iniziative. La prima è stata l’apertura a Kyoto del Japan Hub del Politecnico di Torino, prima sede indipendente di un Ateneo italiano in Giappone, che ha l’obiettivo di creare sinergie e reti per le sue attività didattiche e di ricerca, ma soprattutto di avviare nuove collaborazioni con aziende giapponesi, sfruttando le tante opportunità che questo mercato offre.

 

La seconda è stata l’istituzione del “PhD Double Degree Program” tra l’Università di Torino e l’Università di Osaka che ha segnato un ulteriore importante passo avanti nella cooperazione accademica tra i due Paesi.

 

La terza, è stata l’avvio di due grandi progetti di ricerca congiunti uno nel settore dello “stoccaggio dell’energia” coordinato dal CNR e l’altro nel settore delle “onde gravitazionali” coordinato da INFN annunciati dal Ministro Bernini e dal Ministro Moriyama nel loro incontro a margine del G7 Scienza e Tecnologia.

 

Ecco, cara Presidente Iannantuoni, la vostra missione si situa strategicamente in questo grande panorama e sono certo che il focus operativo che avete voluto dare agli incontri che avrete in questi giorni a Tokyo e nel Kansai sarà molto apprezzato. Presentando ai vostri interlocutori le opportunità concrete che 34 grandi progetti scientifici avviati in Italia nell’ambito del PNRR possono offrire alle Università e alle aziende giapponesi, darete senza dubbio un contributo utilissimo allo sviluppo di nuove collaborazioni e al rafforzamento delle relazioni accademiche e scientifiche bilaterali.

 

Ne sono assolutamente certo e per questo vi ringrazio ancora.