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Intervento dell’Ambasciatore d’Italia, Gianluigi Benedetti, in occasione del ricevimento organizzato per l’inaugurazione della mostra “Roppongi Rokken: Sei Case” di Michele De Lucchi (Tokyo, 20 settembre2024)

Gentili ospiti, è con grande piacere che mia moglie Sabina e io vi diamo il benvenuto nella Residenza dell’Ambasciatore d’Italia, una dimora che unisce il fascino di un’architettura degli anni Sessanta con la bellezza senza tempo di un giardino giapponese del periodo Edo.

 

Già residenza della famiglia feudale Matsudaira, questo luogo è stato teatro nel 1703 del celebre sacrificio dei Samurai di Ako raccontato nell’opera teatrale Chushingura. Quando nel 1930 questa villa è diventata Ambasciata d’Italia, ha aggiunto un nuovo capitolo alla sua storia, rafforzandone il valore come ponte tra Italia e Giappone.

 

L’architettura, le opere d’arte e gli arredi di questo luogo non fanno che accrescere il suo prestigio e preservare e valorizzare questo tesoro è un onore, ma anche un impegno non facile. Al riguardo, desidero esprimere la nostra più sincera gratitudine ad Angelo e Carlo Molteni e agli eccezionali artigiani di Unifor per aver contribuito al nostro sforzo ricreando i divani originali che erano stati realizzati negli anni Sessanta, ma erano poi stati dismessi.

 

Architettura e casa, sono però oggi i temi della serata perché stasera abbiamo voluto celebrare con tutti voi la mostra “Roppongi Rokken: Sei Case” di Michele De Lucchi che è stata inaugurata ieri al 21_21 [two-one, two-one] DESIGN SIGHT e rimarrà esposta fino al 14 ottobre.

 

Ho avuto il piacere di visitare questa mostra ieri e devo dire che sono rimasto colpito dall’intreccio perfetto tra architettura, design e arte.

 

Le Logge di Michele De Lucchi sono indiscutibilmente opere d’arte, ma anche riflessioni profonde sull’abitare che esplorano l’unione tra scultura e architettura, tra cultura italiana e giapponese. In questa mostra sono evidenti i richiami alla visione architettonica e alla profonda ricerca nelle lavorazioni artigianali che fanno di Michele De Lucchi uno dei più grandi protagonisti del panorama dell’architettura e del design italiano e internazionale.

 

Lasciando la parola al Maestro che ci racconterà qualcosa di più su questa mostra, voglio esprimergli il mio più profondo ringraziamento e apprezzamento per questa esposizione così particolare, anzi unica, che accende un potente riflettore sull’Italia in un momento in cui le nostre relazioni bilaterali vivono una fase di grande rilancio, l’inizio di una nuova era.

 

Caro Michele, le tue opere non solo onorano le nostre due culture, ma ci invitano a riflettere su come l’architettura, il design e l’arte possano essere un potente strumento di dialogo, di ispirazione e di cooperazione tra Italia e Giappone.

 

Ringrazio di cuore tutti per la vostra presenza stasera che conferma il desiderio e il piacere di celebrare insieme questo momento così speciale.