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Intervento dell’Ambasciatore d’Italia Gianluigi Benedetti in occasione della cerimonia di chiusura del Villaggio Italia realizzato per il Tour Mondiale della Nave Amerigo Vespucci (Tokyo, 30 agosto 2024)

È per me un grande privilegio essere qui oggi per salutare, con un senso di orgoglio e profonda gratitudine, la nave scuola Amerigo Vespucci alla sua partenza da Tokyo. Questa tappa del Giro del mondo ha segnato nel modo più appariscente e significativo l’inizio della “nuova era” nelle relazioni tra l’Italia e il Giappone avviata nel gennaio 2023, lasciando un’impronta indelebile nella lunga storia della nostra amicizia.

 

Il Vespucci è un messaggero itinerante della cultura, delle tradizioni, dei valori e delle eccellenze italiane nel mondo e l’accoglienza che ha ricevuto qui in Giappone, con un calore e un entusiasmo che hanno superato ogni aspettativa, è la dimostrazione tangibile del profondo legame che unisce i nostri Paesi e i nostri popoli.

 

L’enorme afflusso di pubblico che ha visitato la nave e il Villaggio Italia è una chiara testimonianza di questo legame e possiamo essere certi che questa dimensione umana alla base della nostra amicizia ci permetterà di sviluppare sempre di più i rapporti istituzionali, economici, scientifici e culturali.

 

Desidero esprimere il mio più sentito ringraziamento a tutte le persone che hanno reso questa iniziativa un successo. Grazie al Ministro della Difesa Guido Crosetto, la cui immaginazione e determinazione ha reso possibile questo ambizioso e straordinario Giro del mondo. Grazie alle più alte Istituzioni e alle autorità del Giappone che hanno accolto e visitato con amicizia il Vespucci in questi giorni. Grazie al Governo Metropolitano di Tokyo per averci ospitato in questo splendido edificio e aiutato a realizzare il Villaggio Italia.

 

Un ringraziamento speciale va al Comitato interministeriale, che ha curato con grande competenza i contenuti delle mostre e degli appuntamenti organizzati al Villaggio Italia; a Difesa Servizi e Ninetynine, per l’eccezionale e impeccabile organizzazione di questo grande evento; e, naturalmente, al personale dell’Ambasciata, dell’Addettanza militare e a tutto il Sistema Italia, che hanno lavorato instancabilmente per garantire che tutto fosse realizzato nei tempi giusti e con il massimo successo.

 

Tengo in particolare a ringraziare tutti i visitatori che hanno partecipato con entusiasmo alle visite a bordo e alle attività del Villaggio Italia. Sono certo che queste giornate resteranno per sempre nei loro cuori e che il ricordo di questa esperienza rafforzerà ulteriormente l’amicizia tra i nostri popoli.

 

Questi giorni hanno trasformato il Vespucci e il Villaggio Italia in un crocevia di culture, dove l’arte, la musica, il design, la tecnologia e i prodotti enogastronomici italiani hanno raccontato al pubblico giapponese la ricchezza e la diversità del nostro Paese. Le iniziative promosse hanno portato l’Italia nel cuore di Tokyo, in anticipo rispetto a quelle che saranno realizzate a Osaka nel nostro Padiglione all’Expo 2025, creando un dialogo vivo tra le nostre comunità. Grazie a Serena Autieri che le ha presentate nel modo migliore e grazie a tutti gli artisti che le hanno realizzate.

 

Nel salutare poco fa gli allievi dell’Accademia Navale e l’equipaggio del Vespucci, ho ricordato loro l’orgoglio nel portare avanti la tradizione navale italiana, la responsabilità del servizio allo Stato anche in contesti difficili e lontano da casa. Il loro viaggio intorno al mondo è un esempio per tutti, una testimonianza vivente dei valori che guidano la nostra Marina e, più in generale, il nostro Paese. A loro, soprattutto, va il mio e il nostro più caloroso ringraziamento. Sono certo che, ovunque vadano, continueranno a rappresentare l’Italia con lo stesso orgoglio, la stessa passione e lo stesso impegno che hanno dimostrato qui a Tokyo.

 

A questo punto non mi resta che affidare virtualmente questi due tesori, nave Vespucci e il Villaggio Italia, al mio collega e amico Paolo Crudele, Ambasciatore d’Italia in Australia, che è collegato con noi da Canberra, augurandogli lo stesso successo avuto in Giappone. Buongiorno Paolo, a te la parola.