Professor Dambruoso,
Professoressa De Maio,
Signori e signore,
È per me un grande piacere aprire all’Istituto Italiano di Cultura la Conferenza del Prof. Dambruoso sulle “forme uniche della continuità nello spazio” e ringrazio la Direttrice dell’Istituto per l’ospitalità in questa bellissima sede.
L’incontro di questa sera ci offre l’opportunità di riscoprire, proprio in una città moderna e dinamica come Tokyo, la concezione filosofica che Umberto Boccioni ha voluto riversare nella sua scultura più iconica, “Forme uniche della continuità nello spazio”.
La sua ricerca sulla rappresentazione dell’uomo in movimento, ripresa nel disegno, nella pittura e nella scultura, raggiunge il suo apice con quest’opera – fusa solo dopo la sua morte – che oggi lega il nome dell’artista italiano ai principali musei del mondo.
Il messaggio principale di Boccioni nel suo manifesto del 1912, dal titolo “La scultura futurista”, enfatizzava l’idea della fusione delle opere artistiche con l’ambiente circostante. Come possiamo constatare, il suo pensiero ha avuto un impatto dirompente sul pensiero e su tutta l’arte del Novecento.
Il senso moderno della realtà trasmessoci dai futuristi, influenzato dalla scienza e dalla civiltà industriale, si ritrova oggi non solo in molti artisti contemporanei, ma anche nel mondo del design, dove contribuisce a rendere il Made in Italy un punto di riferimento.
Inoltre, il connubio tra tecnica industriale ed estetica, l’impatto delle innovazioni tecnologiche sulla vita di tutti i giorni, la velocità delle macchine e della comunicazione – argomenti oggetto delle riflessioni di Boccioni e dei suoi contemporanei – sono tuttora di estrema attualità.
Sono sicuro che il Professor Dambruoso, uno dei massimi esperti delle opere di Umberto Boccioni, potrà far nascere in noi spunti di riflessione molto interessanti su questi temi e per questo lo ringrazio vivamente per aver accettato con entusiasmo il nostro invito di venire a Tokyo.