Buonasera, Emanuela, amici accademici, gentili ospiti.
Mia moglie Sabina ed io vi diamo il benvenuto a questa serata che intende celebrare e promuovere la tradizione dell’enogastronomia italiana in collaborazione con una delle Istituzioni del settore che più la rappresentano: l’Accademia Italiana della Cucina.
L’Accademia quest’anno si avvia a compiere il settantunesimo anno di attività. Nel giorno della sua nascita, all’Hotel Diana di Milano, il 29 luglio 1953, con il fondatore e primo Presidente Orio Vergani erano presenti molti nomi di spicco della cultura, dell’industria, del giornalismo italiani, da Dino Buzzati a Gio Ponti, da Giannino Citterio ad Arnoldo Mondadori.
Sono passati oltre settanta anni, ma oggi come nell’estate del 1953, qui a Tokyo come a Milano, l’Accademia opera per diffondere la conoscenza dei valori tradizionali della cucina italiana, con lo sguardo sempre rivolto al futuro.
È per questo che sento di dover esprimere un profondo ringraziamento alla Legata di Tokyo, Emanuela Orighi, per le tante iniziative che da anni porta avanti con l’Ambasciata, con le istituzioni del Sistema Paese e con gli chef italiani e giapponesi ed altri importanti rappresentanti del settore e per la dedizione e gli sforzi che profonde nel realizzare gli obiettivi dell’Accademia in questo Paese.
Emanuela stasera premierà tre rappresentanti della cucina italiana in Giappone, che si sono distinti rispettivamente per il contribuito apportato alla conoscenza e valorizzazione della buona tavola tradizionale, per l’offerta al pubblico di alimenti di produzione propria, lavorati con ingredienti di qualità eccellente e tecniche rispettose del territorio, del codice etico e delle norme e per il loro rispetto della tradizione e della qualità.
Quest’anno la premiazione assume una connotazione ancora più importante, in ragione del fatto che essa si inserisce nel contesto della candidatura – che vede anche l’Accademia tra i promotori – della “Cucina italiana” per la sua sostenibilità e diversità bioculturale ad entrare a far parte della Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.
Si tratta di un’iniziativa lanciata dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e dal Ministero della Cultura, che si inserisce nel quadro della promozione del nostro del Made in Italy, di cui celebreremo il prossimo 15 aprile la prima “giornata nazionale” e che rafforza la proiezione e l’immagine del nostro patrimonio agroalimentare all’estero e in particolare in Giappone.
Non è un caso che quest’anno a Foodex, che si terrà dal 5 all’8 marzo prossimi, ci saranno oltre 220 aziende italiane del settore, un numero record, che insieme alla presenza a Tokyo in quei giorni del Ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, testimonia l’ottimo lavoro promozionale che insieme stiamo realizzando nel contesto della diplomazia della crescita.
Concludo, dunque, con un grazie all’Accademia e a Emanuela Orighi per l’instancabile attività in Giappone e le passo volentieri la parola per presentarci i vincitori dei premi di quest’anno e l’introduzione del tema della cena di quest’anno.