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Intervento dell’Ambasciatore d’Italia, Gianluigi Benedetti in occasione della mostra e del simposio “Gae Aulenti. Uno sguardo sul Giappone e sul mondo” (Tokyo, 11 dicembre 2022)

Gentili Signore, gentili Signori,

è un vero onore per me inaugurare oggi la mostra “Gae Aulenti. Uno sguardo sul Giappone e sul mondo” e introdurre questo simposio, che sono sicuro ci regalerà degli spunti molto interessanti su una dei protagonisti italiani dell’architettura del Novecento.

Ringrazio la Direttrice dell’Istituto italiano di cultura, Professoressa De Maio, per ospitarci in questo edificio così speciale per Gae Aulenti. Saluto il Professor Jinnai Hidenobu e i curatori di questa mostra, gli architetti Nina Artioli [nipote di Gae Aulenti] e Tokuya Osamu, nonché la curatrice della Sezione Architettura della Triennale di Milano, Nina Bassoli e il Professor Yokote Yoshihiro, che ci daranno delle nuove prospettive su una figura poliedrica come quella di Gae Aulenti.

L’apertura di questa mostra coincide con le celebrazioni in tutta la rete diplomatica del centesimo anniversario dalla fondazione del primo Istituto italiano di cultura, a Praga.

In un secolo, il concetto di diplomazia culturale è diventato sempre più centrale nei rapporti tra Stati e il nostro Paese, una superpotenza culturale globalmente riconosciuta,  ha potuto vantare tantissime personalità che, in mille modi, hanno creato e trasmesso la cultura italiana all’estero. E Gae Aulenti è certamente una di queste!

Entro il prossimo anno, saranno 90 gli Istituti italiani di cultura nel mondo e le iniziative di promozione del talento creativo italiano potranno moltiplicarsi e raggiungere pubblici sempre più vasti e variegati, favorendo gli scambi tra persone e tra industrie culturali.

Fra i tanti istituti sparsi nel mondo però, solo quello di Tokyo può contare su una sede come questa, imponente ed evocativa. Il connubio di forme, materiali e colori realizzato qui da Gae Aulenti, con un richiamo al marmo bianco italiano e al rosso intenso delle lacche giapponesi è stato motivo di orgoglio per l’architetto e un’occasione per fare emergere la sua forte personalità – anche di fronte alle iniziali contrarietà di qualche vicino!

La distintiva facciata rossa lega quest’opera, visibilmente prima che idealmente, a molti altri progetti di successo di Gae Aulenti, come i famosi pilastri di piazzale Cadorna a Milano e il PalaVela a Torino.

Con questa mostra – che ci auguriamo possa avere seguito in altre parti del mondo, tra cui alla prossima Triennale di Milano – vogliamo rendere omaggio non solo al genio creativo di Gae Aulenti, ma anche alla sua dimensione cosmopolita, alla sua curiosità e alla sua capacità di lasciarsi contaminare da culture distanti da quella italiana, come raccontava spesso al ritorno dai suoi viaggi.

Architetto, designer, curatrice, scenografa, donna dotata di un’attenzione al ruolo politico e sociale dell’architettura, Gae Aulenti ci ha mostrato il genio e la bellezza della versatilità, dal disegno di elementi di arredamento di tutti i giorni, come la famosa lampada Pipistrello, alla progettazione di spazi immensi come il Musée d’Orsay o le Scuderie del Quirinale.

Negli oltre 100 pezzi che trovate esposti al primo piano, potete ritrovare una connessione tra le varie opere e comprendere la straordinaria portata del suo lavoro, che già nel 1991 le valse il prestigioso Praemium Imperiale qui a Tokyo. Sono quindi felice di celebrare in questo modo, a dieci anni dalla scomparsa, una donna che tanto ha contribuito a diffondere nel mondo la funzionalità e l’estetica tipiche del Made in Italy.

Lascio la parola ai nostri esperti. Buon proseguimento!