Gentile Dott. Daniele Di Santo, Presidente di Japan-Italy Economic Federation
Onorevole Keisuke Suzuki, Deputato e Segretario Generale di Globe Japan,
Gentile Dott. Matteo Favero, Presidente di Globe Italy
Onorevole Makoto Oniki, Presidente della Commissione di Sicurezza Nazionale,
Onorevole Chiara Braga, Rappresentante della Camera italiana dei Deputati,
Gentili esponenti delle associazioni di categoria e delle aziende presenti, Signore e Signori,
Sono molto lieto di poter intervenire in apertura di questa decima edizione del Forum Italia-Giappone, promosso da JIEF, che anche quest’anno ci offre un utile strumento per favorire lo scambio di opinioni sui possibili sviluppi delle nostre relazioni economiche bilaterali. Il tema del Forum odierno – transizione ecologica e sicurezza alimentare ed energetica – è di grande attualità ed importanza per le nostre economie e sono pienamente convinto del potenziale di espansione, in chiave di sostenibilità, dell’interscambio commerciale, del flusso bilaterale di investimenti e della cooperazione italo-giapponese nel settore della ricerca e sviluppo scientifico-industriale.
Italia e Giappone sono legati da un’amicizia e da un partenariato strategico di lunga data. Abbiamo interessi simili di fronte alle grandi sfide globali. Siamo due Paesi con grande tradizione e forte dinamismo del settore industriale e manifatturiero. E possiamo vantare aziende i cui prodotti sono ricercati a livello mondiale per qualità, design e tecnologia avanzata, che sono altresì frutto delle nostre eccellenti comunità accademico-scientifiche. Abbiamo, dunque, tutti i presupposti per immaginare un futuro nel quale, non solo il nostro partenariato divenga sempre più forte e ricco, ma in cui le nostre collaborazioni possano raggiungere risultati nei più importanti settori del nostro domani: quelli legati alla transizione ecologica.
La trasformazione dell’economia globale, verso meccanismi che favoriscano una crescita sostenibile in modo spontaneo, non è soltanto una sfida ai nostri sistemi produttivi che comporta unicamente costi e difficoltà legati all’abbandono di sistemi di produzione maturi o di abitudini di consumo poco solidali. La svolta verso una green economy, infatti, rappresenta soprattutto una grande opportunità, perché l’essere umano non si stanca mai d’innovare e migliorarsi. Italia e Giappone lo sanno bene. Nella storia dei nostri Paesi, la curiosità dei nostri scienziati e ricercatori non è mai venuta a mancare. E le nostre imprese sono sempre state pronte e motivate a cogliere tutte le nuove occasioni che la tecnologia ha offerto per produrre di più e meglio a beneficio della collettività.
La vera sfida oggi è quella di rivoluzionare ancora una volta l’economia, passando dalla logica delle risorse limitate a quello delle risorse rinnovabili, e quindi inesauribili. È un cambio di passo assolutamente possibile, grazie alle nuove tecnologie di cui ora disponiamo, che ci permetteranno, con le dovute scelte, di trattare i temi fondamentali della sicurezza negli approvvigionamenti energetici e alimentari in maniera sostenibile, per continuare ad assicurare il benessere e la salute delle persone e del pianeta.
In ambito G7, Roma e Tokyo sono impegnate a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tale impegno è stato riconfermato, nonostante la crisi energetica conseguente alla crisi russo-ucraina che rende necessari aggiustamenti temporanei per superare le presenti difficoltà. I rispettivi piani nazionali rappresentano un’importante opportunità per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, settore in cui l’industria italiana ha moltissimo da offrire e da condividere con il Giappone come dimostra l’esempio dell’azienda italiana Infrastrutture SpA, che con la sua consociata giapponese, Hergo, sta realizzando in Giappone centrali elettriche fotovoltaiche e impianti eolici onshore.
Questo tipo di collaborazioni sono da promuovere ad ampio respiro, anche nel più vasto panorama dei rapporti fra il Giappone e l’Unione Europea, che lo scorso 2 dicembre hanno sottoscritto un nuovo Memorandum di Cooperazione sul “renewable and low carbon hydrogen” per sviluppare sistemi sostenibili di produzione, trasporto, stoccaggio, distribuzione, commercio e utilizzo dell’idrogeno a costi accessibili e promuovere un mercato dell’idrogeno globale basato su regole condivise e trasparenti, senza distorsioni al commercio e agli investimenti. Questo Memorandum aggiunge un importante tassello alla “EU-Japan Green Alliance” nata nel maggio 2021 e dimostra come sia possibile avanzare nelle aree chiave di futura collaborazione, anche dove vi siano vedute iniziali in parte differenti.
Anche il tema alimentare, inserito nel più ampio quadro delle strategie a favore della sostenibilità, trova nel dialogo UE-Giappone e nei rispettivi programmi nazionali una convergenza di obiettivi: in primis la riduzione dell’uso di pesticidi o fertilizzanti chimici e l’uso delle etichettature per una maggiore sensibilizzazione del pubblico. Anche in questo settore, Europa e Giappone hanno avviato un esercizio comune sia per sostenere Paesi meno avanzati verso una transizione alimentare sostenibile sia per includere obiettivi ambiziosi in materia di sostenibilità alimentare all’interno dei trattati commerciali bilaterali o nel quadro degli standard fissati da organismi internazionali come il Codex Alimentarius.
Su tutte le tematiche citate, le possibilità di collaborazione italo-giapponesi – come anche euro-nipponiche – sono dunque numerose e bisogna incentivare le nostre imprese ad esplorarle. In questa prospettiva, in vista delle Ministeriali G7, Ambiente e Agricoltura, che si terranno la prossima primavera, rispettivamente a Sapporo e Miyazaki, e anche in preparazione dell’Expo di Osaka 2025, l’impegno del Governo italiano è quello di contribuire attivamente al dialogo sui temi della sostenibilità, lavorando come sempre a stretto contatto con gli amici giapponesi.
Vi sono pertanto grato del contributo che il confronto d’idee odierno potrà dare.