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Intervento dell’Ambasciatore Gianluigi Benedetti in occasione della Giornata di Studio “L’Asia e il mondo” in ricordo del Prof. Franco Mazzei”

Con grandissimo piacere ho risposto all’invito dell’amico Giorgio Amitrano di intervenire brevemente all’apertura della vostra giornata di studi, organizzata insieme alla Professoressa Noemi Lanna, in ricordo di Franco Mazzei.

Avevo previsto di collegarmi in diretta, ma poi i tanti impegni che si accavallano non me lo ha consentito. Affido quindi a Giorgio l’incombenza di leggere questo mio saluto.

Ricordare Franco a così breve tempo dalla sua improvvisa scomparsa a settembre scorso non è facile perché per tutti noi appassionati o studiosi del Giappone, Franco era un punto di riferimento sicuro, un’enciclopedia vivente sempre pronta a darti una spiegazione, una risposta, un consiglio per capire l’Oriente e in particolare il Giappone.

Sapere che non c’è più è stato un immenso dolore, ma soprattutto una perdita per tutta la comunità accademica e scientifica e per la diplomazia impegnata in Estremo Oriente.

Si, anche per la diplomazia, perché a quel mondo Franco ha dedicato quasi dieci anni della sua vita e del suo lavoro, affiancando Ambasciatori del livello di Marcello Guidi, Bartolomeo Attolico e Paolo Galli che hanno potuto contare su un grandissimo esperto di storia del Giappone, ma anche un finissimo conoscitore e analista della più vasta cultura e realtà orientale, da sempre importantissima nelle relazioni internazionali.

Lo testimoniano i tanti lavori che ci ha lasciato e da ultimo “L’insospettabile convergenza” di cui mi aveva a lungo parlato in occasione della sua visita a Tokyo a fine agosto. Un viaggio che aveva voluto fare anche per “vedermi dietro la scrivania che era stata di Bartolomeo”.

Franco non era però solamente “il Professore”, era prima di tutto “il Maestro” e credo che proprio in questa sua caratteristica stia il segreto di essere riuscito ad appassionare generazioni di studenti e diplomatici, formando allievi che ora operano in vari atenei e numerose Ambasciate.

Tra questi mi fa piacere e lo ritengo un privilegio e un onore poter includere anche me stesso, che quando arrivai a Tokyo nel 1987, sia pure con una precedente formazione all’ISMEO, ebbi la fortuna di poter contare sul suo aiuto e sulla sua guida per comprendere e apprezzare al meglio la realtà giapponese.

Ricordo ancora che tra i tanti insegnamenti, proprio all’inizio del mio mandato, mi esortò a non cercare di capire quello che mi circondava in un’ottica eurocentrica. Un suggerimento fondamentale, che ho attuato in Giappone e portato con me ovunque la mia carriera mi abbia condotto.

Caro Franco, grazie per aver ispirato tanti giovani e per averli accompagnati nei loro percorsi accademici e di lavoro. Te ne siamo tutti molto grati come ti ringraziamo per l’impegno che hai dedicato agli studi orientalistici e a promuovere e rafforzare i rapporti tra l’Italia e il Giappone. Le onorificenze che hai ricevuto sono certamente un riconoscimento, ma piu’ di tutto conta il fatto che oggi tutte le tue analisi e quel tuo lavoro diplomatico attento e puntuale ci hanno consentito di poter portare le relazioni con il Giappone a un livello “strategico”.

Era un po’ quello che ci dicevi dovesse essere il nostro orizzonte!

Grazie di tutto. Che la tua memoria possa essere di benedizione.