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Saluto dell’Ambasciatore d’Italia, Gianluigi Benedetti, in occasione della serata Chantecler (Tokyo, 5 dicembre 2024)

Gentili ospiti, buonasera e benvenuti a nome mio e di mia moglie Sabina, nella Residenza dell’Ambasciatore d’Italia in Giappone.

 

Ci troviamo in una magnifica dimora che unisce il fascino di un’architettura, di arredi e opere d’arte della metà degli anni Sessanta con la bellezza senza tempo di un giardino giapponese realizzato 400 anni fa per la Residenza della famiglia feudale Matsudaira.

 

Durante il periodo Edo, nel 1703, questo giardino fu teatro del celebre sacrificio di dieci Samurai di Ako, gli Akoroshi come sono ricordati dai giapponesi, narrato nell’opera teatrale Chushingura. Verso la fine dell’Ottocento il giardino fu la residenza di un famoso politico giapponese, Matsukata Masayoshi che fu due volte Primo Ministro del Giappone. Dal 1930 è la sede dell’Ambasciata d’Italia.

 

In questa meravigliosa cornice, siamo davvero lieti di celebrare questa sera una ricorrenza speciale, gli ottant’anni della campanella di Chantecler ed è per noi un grandissimo piacere poter condividere questo momento con Gabriele Aprea, Presidente e CEO del brand, Maria Elena Aprea, Direttrice creativa, Leonardo Nogarin, Business Analyst, terza Generazione e Miyako Takeda, Presidente di Chantecler Japan.

 

Era il 1944, quando, nella suggestiva Capri, Pietro Capuano e Salvatore Aprea, i fondatori di questo marchio di alta gioielleria Made in Italy, regalarono al Presidente americano Roosevelt una campana in bronzo, simbolo di pace e di speranza, per festeggiare la fine della guerra.

 

Da quel gesto nacque l’idea di un ciondolo a forma di campanella. Il successo fu immediato: venne indossata da Grace Kelly, Jacqueline Kennedy, Liz Taylor, Maria Callas, Audrey Hepburn e Sofia Loren e diventò l’icona di un’azienda che oggi porta nel mondo la tradizione, l’eleganza e l’unicità della gioielleria italiana.

 

Alcune delle creazioni più belle e rappresentative di Chantecler sono esposte qui questa sera. Non si tratta solo di gioielli, ma di autentici capolavori di arte orafa. Ogni pezzo esposto racconta una storia fatta di maestria artigianale, originalità e passione.

 

La raffinatezza di ogni creazione si riflette nella complessità del design, nei materiali preziosi e nelle incastonature realizzate a mano. Questa attenzione ai dettagli ha permesso a Chantecler di affermarsi nel mondo nei mercati più prestigiosi ed esigenti, come quello giapponese, dove il Made in Italy è sinonimo di qualità, creatività e stile.

 

C’è un elemento, però, che rende Chantecler davvero unico: la sua forte identità caprese. Ogni gioiello racchiude in sé lo spirito autentico dell’isola, quella perfetta armonia tra bellezza e gioia di vivere, natura, storia e tradizione. La famosa piazzetta di Capri continua a ispirare il marchio, che con le sue creazioni riesce a trasmettere questa identità, conquistando sempre più clienti internazionali, anche qui in Giappone.

 

Concludo questo mio intervento rinnovando le congratulazioni alla Famiglia Aprea e alla Signora Takeda per questo importante traguardo ed esprimendo i miei migliori auguri di continuo e crescente successo nel mondo e soprattutto in Giappone per i prossimi ottant’anni. Ringrazio infine tutti voi che avete accettato l’invito a partecipare a questa straordinaria serata per il vostro interesse ai bellissimi capolavori d’arte orafa di Chantecler, uno dei brand di gioielleria italiana più famosi al mondo.

 

Buona serata.