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Saluto dell’Ambasciatore d’Italia, Gianluigi Benedetti in occasione dell’iniziativa “Connecting Lives: il Futuro della Mobilità” organizzata in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti e la Camera di Commercio in Giappone (Tokyo, 11 giugno 2024)

Buon pomeriggio a tutti, buongiorno a chi ci segue dall’Italia,

 

Saluto e ringrazio il Direttore Salzano, l’Ambasciatore Vattani e il Dott. Fantoni, che insieme a rappresentanti di aziende italiane e giapponesi animeranno questa seconda iniziativa – oggi dedicata alla mobilità – della serie “Road to Expo 2025”.

 

Ideare e progettare la mobilità del futuro, con l’imperativo di decarbonizzare le nostre società entro il 2050, rende necessario immaginare quale sarà il futuro della mobilità nei prossimi 30 anni. Quattro sono, in particolare, le sfide che dovremo a mio avviso prepararci ad affrontare.

 

La prima è quella tecnologica. La nuova era della mobilità sostenibile e integrata va sempre più nella direzione della produzione di veicoli “software-defined” e cioè veicoli sempre più dotati di funzionalità guidate dall’intelligenza artificiale generativa e dall’Internet of Things, che renderanno il trasporto una vera e propria forma di intrattenimento.

 

La seconda sfida riguarda il piano infrastrutturale. La sempre maggiore connettività globale favorirà la transizione delle nostre città in smart cities, la trasformazione delle strutture portuali, la definizione di nuove regole e luoghi per la mobilità aerea, tra cui rientra ad esempio lo sviluppo di spazioporti.

 

La terza sfida ha una duplice valenza industriale e geopolitica. Alla luce dell’attuale scenario internazionale, la forte spinta verso lo sviluppo di motori elettrici rischia di avere effetti importanti sulle industrie nazionali dell’auto e sul piano della sicurezza economica. Occorre, pertanto, avviare un processo graduale e sostenibile di transizione verso l’elettrico, che miri a preservare l’industria dei nostri Paesi e la competitività globale dei nostri tessuti produttivi.

 

La quarta sfida è quella sociale. Il concetto di “società 5.0” per un giusto bilanciamento tra lo sviluppo economico e la soluzione di problemi sociali e ambientali punta su una nuova organizzazione degli spazi fisici e tra spazi fisici e virtuali. Il futuro della mobilità non può prescindere da questo cambiamento dei comportamenti delle persone.

 

Tutte queste sfide mettono in evidenza la necessità di una maggiore integrazione a livello globale nel settore della mobilità.

 

Come negli ultimi vent’anni i grandi gruppi automobilistici hanno effettuato operazioni di aggregazione per continuare a essere competitivi sul mercato internazionale, così oggi e nei prossimi decenni le grandi economie sono chiamate a promuovere una maggiore interdipendenza dei rispettivi sistemi industriali, produttivi e di ricerca.

 

Due economie moderne, industrializzate e innovative, come Italia e Giappone, hanno quindi una grande opportunità per disegnare il futuro della mobilità, rafforzando le collaborazioni industriali e tecnologiche.

 

Al riguardo, possiamo contare su un contesto politico propizio creato dall’avvio nel gennaio 2023 di un “Partenariato Strategico” tra i nostri due Paesi e, in questo contesto, su un rinnovato strumento di dialogo tra aziende, l’Italy Japan Business Group, rilanciato proprio con l’obiettivo di promuovere e favorire la cooperazione industriale in sei settori prioritari, tra i quali spicca proprio la mobilità.

 

Grazie.