Le relazioni economiche tra Italia e Giappone e l’interscambio commerciale tra i due Paesi sono in costante e progressiva crescita, grazie anche ai numerosi elementi comuni che facilitano la cooperazione bilaterale tra le due economie sia a livello istituzionale che commerciale. Le sfide sociali poste dall’invecchiamento della popolazione, il crescente fabbisogno energetico e la conseguente necessità di ricorrere a fonti energetiche pulite e alternative, l’eccellenza manifatturiera con una produzione ad alto valore aggiunto caratterizzano i sistemi economici dei due Paesi.
Il Giappone costituisce un mercato strategico per l’Italia grazie alla sua posizione nel continente asiatico, ma anche in ragione di un sistema di infrastrutture distributive e logistiche di eccezionale qualità (intermediari, trasporti e telecomunicazioni); della presenza di una ampia classe media ad elevato reddito; di un mercato caratterizzato da una costante innovazione dei processi e dei prodotti; dei crescenti flussi commerciali con l’Europa, destinati a intensificarsi ulteriormente grazie all’Accordo di Partenariato Economico (EPA) entrato in vigore l’1 febbraio 2019.
I benefici dell’EPA, che ha eliminato i dazi su circa il 90% delle esportazioni europee verso il Giappone, sono stati immediatamente visibili per il settore agroalimentare, di cui il Giappone, caratterizzato da una scarsa autosufficienza alimentare, è il quarto maggiore importatore al mondo. Il comparto agroalimentare è una delle principali componenti delle esportazioni italiane in Giappone, che hanno pienamente beneficiato dei vantaggi derivanti dall’Accordo di Partenariato. Tra i settori di punta dell’export italiano in Giappone figurano, inoltre, i settori tessile-moda (abbigliamento, pelletteria e accessori), chimico-farmaceutico, macchinari e mezzi di trasporto. Comparti trainanti nelle importazioni dal Giappone sono, invece, il settore dei mezzi di trasporto, macchinari e apparecchi, sostanze chimiche ed articoli farmaceutici-medicinali.
Sotto il profilo dell’interscambio commerciale, l’Italia è un partner chiave per il Giappone, confermandosi nel 2021 secondo fornitore UE dopo la Germania, con una quota di mercato pari all’ 1,7%.