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Diplomazia scientifica

La Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra l’Italia e il Giappone è regolata dall’Accordo di Cooperazione Scientifica e Tecnologica firmato a Tokyo il 7 ottobre 1988 e in vigore dallo stesso anno. In attuazione di tale accordo, vige tra i due Paesi un Protocollo Esecutivo in base al quale il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) seleziona e finanzia ogni tre anni alcuni progetti bilaterali di c.d. “grande rilevanza”. Il contributo finanziario riguarda solamente i costi del progetto per la parte italiana.

Oggi, la cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Giappone può senza dubbio definirsi eccellente, sia per il numero di progetti e iniziative promosse e realizzate da università, centri di ricerche e aziende, sia per il loro rilievo in settori specifici di comune interesse. Sono molto maturi i partenariati nei settori della fisica, dello spazio, della robotica umanoide e della scienza dei materiali, ma molti altri settori offrono grandi opportunità di collaborazione.

Gli accordi in essere fra Università ed Enti di Ricerca italiani con controparti giapponesi nel settore scienza e tecnologia sono circa 200, mentre sono 21.000 le pubblicazioni in cui ci sono affiliazioni congiunte tra i due Paesi dal 1970 ad oggi. Tenendo conto che i due Paesi hanno rispettivamente un totale di 1,54 e 2,77 milioni di pubblicazioni, l’Italia collabora per l’1,4% del totale delle pubblicazioni scientifiche con il Giappone e il Giappone per lo 0,8% con il nostro Paese.

Tra le collaborazioni in atto, si segnalano in particolare l’accordo ultra decennale tra CNR e la Japan Society for the Promotion of Science che promuove la mobilità dei ricercatori e le intese dell’INFN con vari enti omologhi per la realizzazione di esperimenti e collaborazioni in vari settori della fisica e nello sviluppo di tecnologie di avanguardia per le macchine acceleratrici. Per quanto riguarda il settore dell’energia si segnalano in particolare le collaborazioni tra ENEA e varie controparti nipponiche, tra cui la società Toshiba.

Di particolare importanza è anche la collaborazione in materia di spazio tra ASI e JAXA regolato dall’ Accordo quadro del 2010.

Nel campo della robotica si segnala l’accordo firmato tra la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università Waseda di Tokyo nel novembre del 2016 volto a rafforzare i legami tra i due istituti e a favorire lo scambio di ricercatori e docenti.

Dal 2019 è operativa l’Associazione dei Ricercatori Italiani in Giappone (AIRJ), a testimonianza del dinamico contributo dei nostri ricercatori a favore dell’approfondimento delle relazioni bilaterali scientifiche.